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Erano i giorni che a Pechino replicavano in continuazione “Dalla Cina con Furore”. (PIN)

IL NOBEL PER LA PACE AL DISSIDENTE LIU XIAOBO IRRITA PECHINO

(AGI) – Roma, 8 ott. – Il Nobel per la Pace e’ stato assegnato a Liu Xiaobo, il dissidente cinese che sta scontando 11 anni di carcere per aver diffuso il manifesto democratico Carta 08. Un anno dopo il premio a Barack Obama, il Comitato nominato dal Parlamento norvegese ha sfidato i moniti di Pechino per premiare quello che considera un “simbolo” della lotta per i diritti umani e civili in Cina. E il presidente del comitato, Thorbjoern Jagland, ha avvertito la Cina che il suo accresciuto ruolo internazionale comporta “maggiori responsabilita’”. Durissima la reazione di Pechino: la diretta da Oslo della Bcc e’ stata interrotta per due volte. Il governo cinese ha parlato di scelta “oscena” e “contraria ai principi del Nobel” e ha avvertito che “danneggera’ i rapporti sino-norvegesi”. L’ambasciatore norvegese e’ stato convocato per protesta al ministero degli Esteri. Liu Xiaobo, 54 anni, era stato condannato il 25 dicembre scorso per “incitamento a sovvertire il potere dello Stato”. La moglie, Liu Xia, si e’ detta “orgogliosa” del Nobel che considera “un riconoscimento” del lavoro svolto a difesa dei diritti umani, e ha riferito che domani glielo comunichera’ di persona raggiungendo il carcere della provincia di Liaoning in cui e’ rinchiuso. La consorte ha auspicato che il premio favorisca il rilascio di Liu Xiabao. A questo riguardo, l’Ue, la Francia e la Germania hanno chiesto alla Cina di scarcerare il premio Nobel per la pace Liu Xiaobo. Il presidente della Commissione europea, Jose’ Manuel Barroso, ha detto che il premio serve come un incoraggiamento per gli attivisti pro-democrazia, un “messaggio forte che esorta a difendere e a sostenere chi, a volte con grandi sacrifici personali, si batte per la liberta’ e per i diritti umani”.
Obama ha chiesto a Pechino di liberare il dissidente cinese il prima possibile. “Negli ultimi 30 anni”, ha ricordato il presidente americano, “la Cina ha compiuto straordinari progressi nelle riforme economiche e nel miglioramento della vita dei suoi cittadini togliendo milioni di persone dalla poverta’. Ma questo premio ci ricorda che le riforme politiche non sono andate di pari passo e che i diritti umani fondamentali di ogni uomo, donna e bambino devono essere rispettati”.
Soddisfazione e’ stata espressa anche da Amnesty International (“siamo felicissimi”) e da Human Rights Watch che la considera una vittoria per i diritti umani. Il Dalai Lama si e’ congratulato con Liu e ha chiesto a Pechino di rilasciarlo.
Il leader spirituale tibetano insieme a Vaclav Havel e Desmond Tutu aveva sponsorizzato il premio al dissidente cinese. (AGI) .

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