Archivi tag: Ambiente

Le mani sulla città. Crescite

Contro la cementificazione selvaggia.

“Le mani sulla città” è una serie da me disegnata e pubblicata nel 2009 su Kontrapunkte contro la cementificazione selvaggia che investe ormai da troppo tempo il nostro Belpaese. Protagonista della serie, ambientata a Cementopolis, è un palazzinaro, speculatore nonché cementificatore compulsivo senza scrupoli. Penso sia il caso di ripartire con una nuova serie. Sempre in direzione ostinata e contraria.

La serie completa de  Le mani sulla città la trovate qui https://claudiosala.wordpress.com/tag/le-mani-sulla-citta/

Earth for Sale

Terra in vendita a un prezzo bomba. (PIN)

Earth For Sale

Onu: assemblea generale approva trattato controllo armi convenzionali

New York, 2 apr. (Adnkronos/Dpa) – L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato con 154 voti a favore, il voto contrario di Corea del Nord, Siria e Iran e l’astensione di 23 paesi – tra cui Russia, Cina, India, Sudan e Indonesia – il primo Trattato internazionale sul controllo delle armi convenzionali o ‘Arms Trade Treaty’. Il trattato – che dovra’ ora essere ratificato da ogni stato membro – vieta le esportazioni di armi convenzionali in violazione di embargo cosi’ come di armi che potrebbero essere usate per atti di genocidio, crimini contro l’umanita’, crimini di guerra o terrorismo. (Adnkronos/Dpa)

PUK-Terra terra

 

 Puk-terra terra_2012©EDUALC

La Regione boccia il PGT di Voghera. E’ sovradimensionato e sottrae troppo terreno all’agricoltura.

 VOGHERA, 24 nov 2012 – (VogheraNews)- La Regione ha bocciato il Pgt di Voghera. Il Pirellone ha sollevato una serie di obiezioni che mettono sotto accusa il documento varato recentemente dal consiglio comunale (ma non ancora entrato in vigore). La Regione nei fatti striglia il Comune per aver fatto un Piano di governo del territorio non conforme a quello regionale.
Alla base delle critiche c’è il sovradimensionamento del documento relativamente alla crescita demografica della città e soprattutto circa la quantità (eccessiva) del suolo destinato alla costruzione di case e all’insediamento di industrie.
Nodo particolare è quello dei terreni agricoli, riferendosi ai quali la Regione dice: “La quasi totalità delle nuove previsioni interessano non solo aree libere ma aree attualmente agricole, localizzate all’interno del corridoio della rete ecologica regionale”.
Quanto poi agli insediamenti industriali, la Regione sancisce che “la quasi totalità sconta localizzazioni incoerenti”, inoltre spiega che le “stesse non risultano adeguatamente giustificate”.
In conclusione la Regione invita l’Amministrazione iriense “a una riflessione sulle proposte insediative che impegnano suolo libero”, e suggerisce al Comune “di assumere un piano di attuazione capace di promuovere una scelta conservativa, che tenga conto della scarsità della risorsa suolo”. (Voghera News)

 

Il cielo sopra Taranto. Filo di piombo

Se polvere siamo, piombo non diventeremo. (Pin)

In 13 anni 386 decessi per emissioni impianto
“30 morti ogni anno, la gran parte per malattie cardiache”

Ansa.it – 27 luglio, 17:42

TARANTO – In 13 anni di osservazione, dal 1998 al 2010, “sono attribuibili alle emissioni industriali 386 decessi totali (30 per anno), ovvero l’1.4% della mortalità totale, la gran parte per cause cardiache”. E’ quanto emerge dagli atti giudiziari che hanno portato al sequestro dell’Ilva di Taranto. Il dato – contenuto nel provvedimento cautelare – è stato riferito dal perito Francesco Forastiere durante la sua audizione nel corso dell’incidente probatorio.

Il perito ha spiegato che l’esame ha riguardato una coorte di 321.356 residenti nei Comuni di Taranto, Statte e Massafra. “Sono altresì attribuibili – scrive il gip riportando passaggi dell’audizione di Forastiere – 237 casi di tumore maligno con diagnosi da ricovero ospedaliero (18 casi per anno), 247 eventi coronarici con ricorso al ricovero (19 per anno), 937 casi di ricovero ospedaliero per malattie respiratorie (74 per anno), in gran parte nella popolazione di età pediatrica (638 casi totali, 49 per anno)”. “In conclusione – annota il gip Patrizia Todisco – l’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte”. “I periti hanno più volte ribadito, nel corso dell’esame orale, come – sottolinea il gip – ‘lo stato di salute della popolazione di Taranto sia di indubbia compromissione’, e che a causa dell’inquinamento ambientale in atto ‘la situazione sanitaria di Taranto sia grave’, tenuto anche conto del confronto con la popolazione dell’intera regione Puglia”. (Ansa.it)

L’Ilva uccide: 90 morti ogni anno per l’inquinamento. Più colpiti bambini ed ex operai

(2 marzo 2012) TARANTO – Elevati casi di tumori in giovane età, 650 ricoveri per patologie cardio-respiratorie e 90 morti ogni anno, tutti riconducibili alle emissioni dell’Ilva. Sono gli allarmanti dati evidenziati dalla perizia epidemiologica consegnata ieri al gip Patrizia Todisco volta a comprendere se vi è un nesso fra l’inquinamento ambientale causato dallo stabilimento siderurgico e le malattie di cui soffrono i cittadini tarantini.
Nel documento composto da 282 pagine, gli esperti Annibale Biggeri, Maria Triassi e Francesco Forastiere hanno atteso alle principali richieste fatte dal giudice: individuare le malattie derivanti dall’esposizione di polveri e gas dell’acciaieria, oltre a fare una stima del numero dei morti e degli ammalati attribuibili all’inquinamento prodotto dagli impianti di proprietà del gruppo Riva.
Ebbene, fra il 2004 e il 2010 vi sarebbero stati mediamente 83 morti nell’arco di 12 mesi dovuti ai superamenti di polveri sottili nell’aria, mentre i ricoveri per cause cardio-respiratorie ammonterebbero a 648 all’anno. La media dei decessi, tuttavia, sale a 91 se si prendono in considerazione i quartieri Tamburi e Borgo, quelli più vicini alla fabbrica.
“L’analisi per i quartieri Borgo e Tamburi – hanno scritto i periti – mostra che, nonostante la ridotta numerosità, una forte associazione tra inquinamento dell’aria ed eventi sanitari è osservabile e documentabile solo per questa popolazione”.
Malgrado ciò, il triste record di morti e ricoveri viene attribuito al rione Paolo VI, dove si registra una percentuale maggiore rispetto alla media complessiva della città e i decessi dovuti a patologie dell’apparato respiratorio sono persino superiori al 64%.
Inoltre, un effetto statisticamente significativo per i ricoveri ospedalieri per cause respiratorie e un’elevata presenza di tumori in età pediatrica si riscontra in bambini e adolescenti fino a 14 anni di età.
Ma i più colpiti sono gli ex operai dello stabilimento che hanno prestato servizio presso l’impianto siderurgico fra gli anni ’70 e ’90, quando l’Ilva si chiamava ancora Italsider.
Le indagini svolte, infatti, hanno dimostrato un eccesso di mortalità per patologia tumorale (+11%), in particolare per tumore dello stomaco (+107), della pleura (+71%), della prostata (+50) e della vescica (+69%).
Tra le malattie non tumorali sono risultate in eccesso le malattie neurologiche (+64%) e le malattie cardiache (+14%). I lavoratori con la qualifica di impiegato hanno presentato eccessi di mortalità per tumore della pleura (+135%) e dell’encefalo (+111%).
Il quadro di compromissione dello stato di salute degli operai della industria siderurgica è confermato dall’analisi dei ricoveri ospedalieri con eccessi di ricoveri per cause tumorali, cardiovascolari e respiratorie.
La perizia sarà discussa nel corso dell’udienza prevista per il prossimo 30 marzo. Gli atti saranno poi trasmessi alla Procura che deciderà i provvedimenti da attuare. ( Il Quotidiano Italiano – Redazione di Taranto ) 

Il cielo sopra Taranto

 

Ilva: sequestrato impianto, 8 arresti
Stop 6 reparti, operai in corteo. Clini, interventi per 336 mln
26 luglio, 17:52

(ANSA) – ROMA, 26 LUG – Il Gip del tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha firmato il sequestro, senza facoltà d’uso, di 6 reparti dell’Ilva e disposto gli arresti domiciliari per otto indagati, tra dirigenti ed ex dirigenti dello stabilimento siderurgico. Come si è diffusa la voce del sequestro, 8mila lavoratori hanno bloccato le strade e hanno sfilato per le vie di Taranto. “Per gli interventi urgenti di riqualificazione ambientale – ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – ci saranno 336 milioni”.

Ilva di Taranto, piombo nelle urine e aumento del rischio di tumori
25 luglio 2012

(Nanopress) Si continua ad analizzare la situazione dell’Ilva di Taranto. Lo stabilimento è a rischio sequestro e l’ipotesi degli inquirenti è quella di disastro ambientale. I periti infatti parlano di un aumento notevole del rischio di tumori per i cittadini. Inoltre una ricerca presentata da Peacelink a Oxford parla delle analisi effettuate agli abitanti di Taranto relativamente alla presenza elevata di piombo nelle urine.  (Nanopress )

Casale vendesi

Ogni città ha il suo prezzo.  (PIN)

Eternit, Casale accetta il risarcimento. Rabbia dei cittadini: “Giustizia, non soldi”

 17 dicembre, ore 15:45

Alessandria – (Adnkronos) – Il Comune ha detto sì ai 18 milioni di euro del magnate svizzero, Stephan Schmidheiny, uno dei due imputati nel maxi processo per i morti d’amianto a Torino. Come contropartita ritirerà la sua costituzione come parte civile. Il sindaco: “Non abbiamo svenduto la città”. L’Associazione familiari delle vittime:”Pagina triste di storia”. (Adnkronos, 17 dic 2011)

Eternit per sempre colpevoli senza prezzo “giusto” di Doriana Goracci su Reset Italia.

Le immagini di Kontrapunkte sulle morti per amianto.

Souvenir d’Italie

Ancora prima delle lacrime a colare fu il cemento. (Pin)


Maltempo: procuratore Genova, colpa della cementificazione
Roma, 6 nov. (Adnkronos) – “Non bisogna piu’ inchinarsi al dio della speculazione. Non e’ possibile questo ripetersi delle alluvioni. Gli amministratori devono capire che si deve interrompere questo processo di impermeabilizzazione di Genova provocato dalla cementificazione”. Lo afferma in un’intervista a ‘la Repubblica’, il procuratore capo di Genova Vincenzo Scolastico che ieri, insieme il sostituto Stefano Puppo, ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo plurimo per i danni e le vittime dell’alluvione di Genova. “Siamo all’inizio – sottolinea – e l’accertamento delle eventuali responsabilita’ sara’ impegnativo. Pero’ si parte da alcuni punti gia’ definiti. Il torrente Fereggiano che ha ucciso le sei persone e’ uscito dall’argine perche’ non e’ riuscito a sfogarsi nel Bisagno, il fiume di cui e’ affluente. Il Bisagno era gia’ pieno e ha fatto da muro facendo rimbalzare il torrente minore”. Secondo il procuratore capo, “la prima cosa da fare e’ interrompere l’impermeabilizzazione delle colline. Fino agli anni ’70 una colata di cemento sotto forma di palazzi, oggi buchi continui per autosilos e garage sottorranei. Puoi costruirli anche perfetti, ed e’ tutto da vedere, ma il dato oggettivo e’ che prima c’era della terra che drenava e assorbiva e oggi c’e’ cemento che non ferma un bel niente”. (Adnkronos, 06 novembre 2011 ore 11.32)

Non c’era argine che tenesse

Punti all’ordine del giorno: 1) rispetto della natura e conservazione del territorio; 2) pulizia dei boschi; 3) manutenzione e cura preventiva degli argini; 4) contenimento del consumo del suolo; 5) mozione contro la logica della cementificazione; 6) smaltimento della politica dei condoni. (PIN)

Soldato blu

 

Nuova Zelanda: nave container incagliata, marea nera di 6 km. Timore disastro ambientale

(ANSA) – SYDNEY, 7 ottobre – Ha già causato una marea nera di oltre 6 km la nave container di 236 metri che si è arenata due giorni fa in una barriera corallina rinomata per la sua fauna marina, al largo del maggior porto di esportazione della Nuova Zelanda. Non è ancora noto da dove provenga la perdita, ma le autorità neozelandesi e gli ambientalisti si dichiarano molto preoccupati e temono un disastro ambientale.

La Rena, registrata in Liberia, del gruppo armatoriale greco Costamare Inc., è carica per tre quarti con 2.100 container e 1.700 tonnellate di carburante pesante ed era a 22 km dal porto di Tauranga nell’isola del nord. Nessuno è rimasto ferito fra i 25 membri di equipaggio ma si è aperta una falla nello scafo e la nave è inclinata di 12 gradi.

L’area della barriera corallina detta Astrolabe, ricoperta di anemoni di mare e spugne multicolori, ospita una ricca fauna di pesci oltre a pinguini blu, foche e procellarie. Almeno quattro uccelli marini sono stati trovati morti nelle vicinanze della nave, altri sono stati visti ricoperti di petrolio. Non è ancora chiaro quanto del carburante pesante nel carico a bordo si sia disperso in mare, ha detto il funzionario di Maritime New Zealand, Rob Service. “Non sembra vi siano falle nei serbatoi, ma i danni sono estesi ed è ancora difficile determinarli accuratamente e decidere come disincagliarla, un’operazione che comunque richiederà del tempo”. (ANSA)

Millenovecentodieci gocce

Il 9 ottobre di 48 anni fa si compiva l’immane tragedia del Vajont. Le vittime furono 1910, come il numero delle gocce di colore che in questa immagine compone la parola “Vajont”. (PIN)