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Svetlana

Svetlana

L’appello di Svetlana Tikhanovskaya ai bielorussi

“Miei cari amati bielorussi, noi tutti e il nostro Paese stiamo vivendo un periodo molto difficile della nostra storia, in cui la meschinità si confonde con l’eroismo, la disperazione si confonde con il coraggio e l’amore con il tradimento. Durante questo periodo dobbiamo fare tutti la nostra scelta e questo richiede tempo. In questi giorni seppelliamo i nostri eroi e paghiamo tutti insieme perdite insostenibili per il Paese. Giovani innocenti assassinati. Le loro famiglie hanno bisogno di essere sostenute. Dobbiamo intitolare loro le strade, in futuro. I loro nomi rimarranno nella nostra memoria.

Non ho e non avevo illusioni sulla mia carriera politica. Non volevo essere un politico ma il destino ha deciso che fossi al fronte. E voi, che avete creduto in me, mi avete dato la forza. Ammiro il vostro coraggio, la vostra organizzazione e il sostegno che mi hanno dato le vostre voci. Lo apprezzo davvero e comprendo perché lo avete fatto: tutti volevano uscire dal vortice in cui siamo caduti 26 anni fa.

Sono pronta ad assumermi le mie responsabilità e ad agire durante questo periodo come leader nazionale, in modo che il Paese si calmi e ritorni alla normalità, in modo da rilasciare immediatamente i prigionieri politici. E preparare il quadro giuridico e le condizioni per nuove elezioni presidenziali, questa volta eque e trasparenti. Che saranno accettate incondizionatamente anche dal resto della comunità mondiale“. (Svetlana Tikhanovskaya)

Sakharov 2012

Sakharov 2012_2012©EDUALC

Iran: a Sotoudeh e Panahi il Premio Sakharov dell’Europarlamento
ultimo aggiornamento: 26 ottobre, ore 14:10

Strasburgo, 26 ott. (Adnkronos/Dpa) – Il Premio Sakharov del Parlamento Europeo e’ stato assegnato all’avvocato Nasrin Sotoudeh e al regista Jafar Panahi per il loro impegno a favore dei diritti umani in Iran. La Sotoudeh sta scontando una condanna a 11 anni di carcere per le accuse di propaganda ai danni delle autorita’ islamiche di Teheran, mentre Panahi, autore pluripremiato a livello internazionale, rischia a una condanna a sei anni e una messa al bando di 20 anni poiche’ le sue opere sono considerate dai giudici iraniani una minaccia per la sicurezza nazionale. I due attivisti divideranno il premio di 50mila euro che accompagna il riconoscimento.

Anna

Anna Politkovskaya avrebbe compiuto oggi cinquantaquattro anni.  Giornalista russa nota per i suoi reportage sugli orrori della guerra in Cecenia e gli abusi compiuti dalle truppe federali, fu assassinata il 7 ottobre 2006 a Mosca, nell’atrio della palazzina in cui viveva. Vicino al suo corpo furono trovati dalla polizia una pistola e quattro bossoli. L’omicidio è rimasto a tutt’oggi impunito.

Anna_2012©EDUALC

A Hard Bahrain’s a-Gonna Fall

And it’s a hard, and it’s a hard, it’s a hard, and it’s a hard,  

And it’s a hard Bahrain’s a-gonna fall.  (Dylan Pin)

 

 Bahrein: tre giorni di ‘rabbia’ ma la Formula 1 non si ferma

(AGI) – Roma, 21 apr. – L’opposizione proclamano i tre giorni della “rabbia” in Bahrein ma la Formula 1 non si ferma e i piloti sono scesi oggi in pista per le prime prove libere in vista del Gran Premio di domenica. I giovani del ‘Movimento Giovanile del 14 febbraio’ hanno voluto approfittare dell’evento sportivo, a grande risonanza internazionale, per denunciare le violazioni dei diritti umani del regno, per chiedere la liberazione dell’attivista Abdulhadi al-Khawaja, in sciopero della fame da oltre 70 giorni, e denunciare l’arresto di quasi un centinaio di attivisti dal 14 aprile scorso. Anche oggi le manifestazioni di piazza sono degenerate in scontri tra manifestanti e polizia.

Anonymous blocca il sito del Gran Premio

Circa 5mila persone hanno protestato a Budaiya, vicino alla capitale Manama, contro il Gran Premio e contro il governo. I manifestanti sciiti si sono scontrati con la polizia. I primi hanno lanciato bottiglie molotov contro gli agenti, che hanno risposto con i gas lacrimogeni. Il principe Salman ben Hamad ben Isa Al Jalifa in una conferenza stampa nel circuito di Sakhir, alla periferia della capitale, ha assicurato che la gara si correra’ regolarmente. “Un annullamento rinforzerebbe solo gli estremisti”, il Gran Premio e’ “qualcosa di positivo per la nazione, non qualcosa che la divide”, ha detto. A meta’ giornata la scuderia Force India si e’ ritirata dalla prove libere del venerdi’, motivando la scelta con “ragioni logistiche”. Ma mercoledi’ notte un’automobile a noleggio con a bordo quattro meccanici del team era rimasta coinvolta negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. I quattro, hanno visto scoppiare vicino alla propria autovettura una bomba molotov, che non ha provocato danni, ne’ al mezzo ne’ alle persone. Nonostante questo clima, la Fia ha fatto sapere che la sicurezza dell’evento non e’ in questione, e che l’edizione 2012 non verra’ cancellata come quella precedente, dopo che le violenze nel arcipelago avevano provocato la morte di oltre 30 persone. Anonymous intanto ha paralizzato il sito web del Gran Premio. Il gruppo di hacker e’ riuscito a violare il dominio hhtp://f1-racers.net/ sulla cui home page e’ visibile ora un messaggio. “Per un anno – si legge – il popolo del Bahrein ha lottato contro il regime oppressivo del re Hamad bin Al Khalifa. Sono stati assassinati per le strade, travolti dai veicoli, picchiati, torturati, colpiti da lanci di gas lacrimogeni anche nelle loro case, sequestrati dalla polizia. Le loro attivita’ commerciali hanno subito atti vandalici dalla polizia. Ancora oggi – prosegue il testo – il regime persiste a negare qualsiasi riforma e a usare tattiche di oppressione brutali e violente. La situazione dei diritti umani in Bahrein, gia’ tragica, diventa piu’ drastica giorno dopo giorno. Per questi motivi ci si dovrebbe fortemente opporre al Gran Premio del Bahrein. Il regrno di Al Khalifa e’ accusato di trarre profitto dalla gara e di usare pallottole vere contro i manifestanti. Hanno gia’ cominciato a punire interi villaggi per le proteste e hanno promesso ingenti forme di denaro a chi contribuisce a mantenere l’ordine durante il Gran Premio”. Anonymous termina il messaggio sposando in pieno le richieste dei manifestanti e accusando “l’autorita’ della Formula 1: “e’ ampiamente a conoscenza della situazione dei diritti umani in Bahrein e ha scelto quindi di contribuire all’oppressione dei civili”. (AGI) .

Un’altra Primavera

E’ del tutto evidente che c’è Primavera e primavera. (PIN)

Siria: 36 morti in svariate zone del paese. Tra questi sei bambini.     

E’ il frutto della repressione per mano delle forze di sicurezza nei confronti degli oppositori al regime

(Peace Reporter del 23/11/2011)

È salito ad almeno 36 morti, tra i quali sei bambini, il bilancio delle persone uccise ieri in molte zone della Siria. Lo riferiscono i Comitati di coordinamento locale in Siria.

Sul loro sito web, gli attivisti precisano che 13 persone sono state uccise a Homs, nella Siria centrale, sette aHama, sempre nel centro del Paese, altrettante aDaraa, nel sud (dove a metà marzo sono iniziate le proteste antigovernative), sei a Idlib, nel nordovest, e tre a Dayr az-Zor, nell’est.

Sono tutte vittime della repressione scattata ieri, conperquisizioni e la caccia ai militanti anti-regime da parte delle forze di sicurezza siriane. Eliminati anche cinque militari disertori. (da Peace Reporter, 23 11 2011)

Tutte le mie immagini sulla rivolta Siriana.

Il buio oltre le sbarre

Carceri/ 58 suicidi nel 2011, uno ogni 5 giorni. In tutto 164 morti

Gli ultimi due a Napoli e Reggio Emilia, erano malati di mente.

Roma, 14 nov. (TMNews) – Con gli ultimi due suicidi avvenuti a Napoli e Reggio Emilia sale a 58 il bilancio dei detenuti che si sono tolti la vita nelle carceri italiane nel 2011, una media di un suicidio ogni 5 giorni, mentre sono in totale 164 ad oggi i decessi. Sabato scorso due detenuti si sono suicidati. Erano uomini con gravi problemi psichici. Il primo era stato protagonista, il giorno prima, di una vera e propria notte di follia seminando il terrore in diverse abitazioni ed accoltellando, nel tentativo di ucciderle, la compagna, la madre, la sorella e una vicina. I carabinieri – racconta Riccardo Polidoro, presidente dei ‘Il Carcere Possibile Onlus’ -lo hanno trovano chiuso in bagno con un grosso coltello. Si è impiccato nella casa circondariale di Poggioreale, riuscendo a fare un cappio con la coperta.

Il secondo era stato condannato, due settimane fa, a 20 anni di reclusione e 5 anni di cura in ospedale psichiatrico giudiziario, per aver ucciso con una pistola e un fucile a pompa, il 25 aprile, l’ex moglie, una vicina di casa e un conoscente. Si è impiccato nell’Opg di Reggio Emilia. “Due storie simili – spiega Polidoro – che hanno in comune anche l’assoluta incapacità del sistema penitenziario di garantire il necessario controllo in situazioni di accertata pericolosità. Se si consente ad una persona reclusa, a 24 ore da folli gesti, di togliersi la vita vuol dire che ormai lo stato di abbandono è totale”.

“Per la sopravvivenza dei detenuti, cioè per il cibo, oggi vengono spesi 3,95 euro al giorno, mentre per il trattamento 11 centesimi. Cifre – aggiunge – che non hanno bisogno di commenti e che lasciano comprendere come quello ‘stato di emergenza’ proclamato dal Consiglio dei Ministri il 29 marzo 2010 e poi prorogato per tutti il 2011, debba essere davvero affrontato, senza più alcun rinvio, con interventi concreti”. (TMNews, 14 novembre 2011)

Madre e Figlia

 

Afghanistan: lapidate due donne, madre e figlia, per deviazione morale e adulterio.

Mentre aumenta il bilancio delle vittime tra i soldati stranieri, continuano le esecuzioni delle donne da parte dei talebani

(da Peace Reporter, 11 novembre 2011) – Afghanistan, continua la lista delle morti assurde. Ieri due donne, una madre vedova e sua figlia, sono state lapidate e poi finite con colpi d’arma da fuoco. L’efferato crimine è avvenuto nella provincia sud-orientale afghana di Ghazni, in un centro abitato a poche centinaia di metri dalla sede del governo e del commissariato di polizia locale. La vicenda è stata riferita da fonti anonimedella sicurezza di Ghazni City. Da quanto dichiarato le due donne sarebbero state prelevate dalla loro casa nel quartiere di Khawaja Hakim, condotte nel cortile, lapidate e infine uccise con degli spari d’arma. Le fonti assicurano che il delitto commesso è stato opera dei talebani. Le due vittime erano state accusate di “deviazione morale ed adulterio”. Già nell’ottobre scorso a Ghazni un’altra donna era stata uccisa perché accusata di aver assassinato la suocera, mentre nel 2010 a far scalpore fu il caso di Ajna, ragazza di 26 annilapidata per adulterio al ritorno del marito rimasto 5 anni in Iran. I casi si moltiplicano, mentre i ribelli negano le accuse come diffamazione verso i talebani. Un caso analogo avvenne l’anno precedente quando agli insorti di Al-Qaeda fu imputato l’omicio di una vedova incinta ammazzata a frustate. Mentre aumentano i casi di lapidazione, anche tra i soldati stranieri si registra un’altravittima. Un militare della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) è morto oggi nell’Afghanisyan meridionale. Secondo calcoli non uffciali sono 518 le vttime cadute in guerra dall’inizio dell’anno, mentre le perdite Isaf nell’arco dell’intero decennio di intervento sono 2.799.  (da Peace Reporter, 11 novembre 2011)

Anna di Cecenia

In memoria di Anna Politkovskaya (New York, 30 agosto 1958 – Mosca, 7 ottobre).

Il 7 ottobre 2006 veniva assassinata a Mosca, nell’atrio della palazzina in cui viveva, la giornalista russa Anna Politkovskaja, nota per i suoi reportage sugli orrori della guerra in Cecenia e gli abusi compiuti dalle truppe federali. Vicino al suo corpo furono trovati dalla polizia una pistola e quattro bossoli. L’omicidio è rimasto a tutt’oggi impunito.

Le mie immagini su Anna Politkovskaja e Natalia Estemirova.

Ai Weiwei’s Stars

Dalla parte di Liu Xiaobo e di Ai Weiwei.

Le Stelle di Ai Weiwei

Cina: Ai Weiwei su twitter contro governo Artista denuncia torture su suo collaboratore

(ANSA) – PECHINO, 09 AGO – L’ artista dissidente Ai Weiwei è tornato a criticare il governo cinese, sei settimane dopo essere stato rilasciato dalla prigione. In due messaggi su Twitter, l’ artista denuncia le torture che sono state inflitte ad uno dei suoi collaboratori e invita a sostenere due attivisti imprigionati. Ai Weiwei, molto conosciuto all’ estero e in Cina, è accusato di evasione fiscale. Detenuto per quasi tre mesi, è stato rilasciato il 22 giugno. (Ansa.it)
A casa di Ai Weiwei di Marco del Corona (Corriere della Sera.it)

I miei precedenti disegni sulle violazioni dei diritti umani in Cina.

PIN-122. Il paradiso puo’ attendere

BIOTESTAMENTO: DAT SCATTA SOLO IN ASSENZA ATTIVITA’ CEREBRALE

(AGI) – Roma, 12 lug. – L’Aula della Camera ha approvato tra grandi polemiche l’emendamento al testamento biologico che stabilisce quando scatta la dichiarazione anticipata di trattamento, la cosiddetta Dat. Il testo, presentato dalla commissione, prevede che le volonta’ del paziente ‘assumano rilievo’ solo in caso sia accertato che il malato non puo’ comprendere le informazioni dei medici per mancanza di attivita’ cerebrale. Non solo dall’opposizione, ma anche dai banchi della maggioranza, si sono levate voci in dissenso.
Nel nuovo testo, il comma 6 dell’articolo 3 e’ cosi’ formulato: “La dichiarazione anticipata di trattamento assume rilievo nel momento in cui e’ accertato che il soggetto si trovi nell’incapacita’ permanente di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze per accertata assenza di attivita’ cerebrale integrativa cortico-sottocorticale e, pertanto, non puo’ assumere decisioni che lo riguardano. Tale accertamento e’ certificato da un collegio medico formato, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, da un anestesista-rianimatore, da un neurologo, dal medico curante e dal medico specialista nella patologia da cui e’ affetto il paziente. Tali medici, ad eccezione del medico curante, sono designati dalla direzione sanitaria della struttura di ricovero o, ove necessario, dalla azienda sanitaria locale di competenza”. (AGI)

PIN-109. Io guido da sola

ARABIA SAUDITA: DONNE AL VOLANTE SFIDANO IL DIVIETO

(ASCA-AFP) – Riyadh, 17 giu – Le donne al volante sfidano il regime saudita. In risposta a una convocazione nazionale per atti dimostrativi contro il divieto che impedisce l’uso dell’auto alle rappresentanti del gentil sesso, diverse donne del regno si sono messe alla guida per sfidare la legge.

La campagna, lanciata su Facebook e Twitter, e’ la piu’ grande dimostrazione di massa sul tema dal novembre del 1990, quando 47 donne saudite furono arrestate e punite severamente per aver effettuato una dimostrazione al volante di automobili.

Sui social network sono diverse le testimonianze di donne che oggi si sono messe alla guida e per loro vale una raccomandazione: ”Se vi arrestano, non spaventatevi. Vi chiederanno solo di firmare un impegno a non guidare piu”’, si legge sulla pagina di Facebook dedicata alla campagna.

red-uda/

PIN-090. Pulizie di primavera

E’ del tutto evidente che c’è massacro e massacro. (PIN)

SIRIA: AMNESTY, ALMENO 393 MORTI DALL’INIZIO DELLE PROTESTE

Sono almeno 393 i morti in Siria dall’inizio delle manifestazioni contro il regime del presidente, Bashar Assad. Lo ha denunciato Amnesty International,” sottolineando che la brutale reazione del governo siriano ha raggiunto un nuovo vergognoso picco coi bombardamenti dell’esercito contro gli edifici civili di Deraa, nel sud del Paese”. “Utilizzando l’artiglieria contro la sua gente, il governo di Damasco ha mostrato l’intenzione di stroncare le proteste praticamente a ogni costo, qualunque sia il prezzo in termini di vite umane”, ha dichiarato Malcolm Smart, direttore di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord. Assad “deve fermare tutto questo, ritirare il suo esercito da Deraa, assicurare la ripresa delle forniture di acqua ed elettricita’ e consentire l’arrivo dei soccorsi alle vittime di quest’ultimo, totalmente inaccettabile, massacro.” (Repubblica.it del 26 aprile)

PIN-057

 

In memoria di Mohamed Bouazizi, il giovane disoccupato tunisino deceduto il 5 gennaio 2011 dopo che, per protesta, si era dato fuoco il 17 dicembre scorso, e il cui atto aveva dato origine ad una serie di violente manifestazioni in tutto il paese. Il ragazzo, unico sostegno della sua famiglia,  aveva tentato il suicidio dopo che le autorità gli avevano sequestrato merce venduta abusivamente come ambulante. I video della protesta sono stati caricati su Facebook e Youtube, in evidente opposizione ai media tradizionali e alle tv locali che hanno ignorato completamente la notizia. (PIN)