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Europa azzurra

Pensa un colore …

Trionfo dell’Italia, campione d’Europa dopo 53 anni. Gli azzurri battono l’Inghilterra in finale a Wembley ai calci di rigore. Dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, che non cambia ai supplementari, epilogo dal dischetto.

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Erano i giorni che a Pechino replicavano in continuazione “Dalla Cina con Furore”. (PIN)

IL NOBEL PER LA PACE AL DISSIDENTE LIU XIAOBO IRRITA PECHINO

(AGI) – Roma, 8 ott. – Il Nobel per la Pace e’ stato assegnato a Liu Xiaobo, il dissidente cinese che sta scontando 11 anni di carcere per aver diffuso il manifesto democratico Carta 08. Un anno dopo il premio a Barack Obama, il Comitato nominato dal Parlamento norvegese ha sfidato i moniti di Pechino per premiare quello che considera un “simbolo” della lotta per i diritti umani e civili in Cina. E il presidente del comitato, Thorbjoern Jagland, ha avvertito la Cina che il suo accresciuto ruolo internazionale comporta “maggiori responsabilita’”. Durissima la reazione di Pechino: la diretta da Oslo della Bcc e’ stata interrotta per due volte. Il governo cinese ha parlato di scelta “oscena” e “contraria ai principi del Nobel” e ha avvertito che “danneggera’ i rapporti sino-norvegesi”. L’ambasciatore norvegese e’ stato convocato per protesta al ministero degli Esteri. Liu Xiaobo, 54 anni, era stato condannato il 25 dicembre scorso per “incitamento a sovvertire il potere dello Stato”. Continua a leggere

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« La peine de mort est le signe spécial et éternel de la barbarie. »
(La pena di morte è il segno caratteristico ed eterno della barbarie)
Victor Hugo, Discorso all’Assemblea Costituente, 15 settembre 1848

Il dito indicava un'altra luna.

Eseguita la condanna a morte di Teresa Lewis. La 41enne disabile mentale uccisa tramite iniezione in Virginia

(ANSA) – WASHINGTON, 24 SET – E’ stata uccisa in Virginia con iniezione letale Teresa Lewis, la 41enne disabile mentale condannata a morte per un duplice omicidio. La donna e’ deceduta alle 21:13 di ieri ora locale (le 3:13 di oggi in Italia) nel ‘braccio della morte’ del Greensville Correctional Center. Tante le voci a livello internazionale chi si erano alzate chiedendo che la donna venisse graziata. La Lewis e’ la dodicesima donna che viene giustiziata negli Usa dalla reintroduzione della pena di morte nel 1976.

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Identificazione in corsa ...

Immigrazione: nove evasi dal Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca.

(ANSA) – Gradisca d’Isonzo (Gorizia), 28 agosto – Nove extracomunitari sono fuggiti la scorsa notte dal Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo.

I nove hanno sorpreso i controllori e hanno fatto disperdere le loro tracce nella campagna. Solo uno e’ stato ripreso. La rivolta e’ la seconda nel giro di neanche due settimane.

L’ultima fuga al Centro – il piu’ grande d’Italia e che ospita oltre duecento persone – era avvenuta il giorno di Ferragosto, quando scapparono 25 persone.

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Apriti SeSata !

FIAT: MELFI, REINTEGRATI TRE LAVORATORI LICENZIATI

(10 agosto 2010)

(AGI) – Melfi (Potenza), 10 ago. – Il giudice del lavoro di Melfi ha reintegrato i tre operai della Fiat-Sata, licenziati il 13 e 14 luglio scorsi per un presunto “sabotaggio della produzione”. Contro il provvedimento nei confronti di Antonio Lamorte, Giovanni Barozzino (delegati della Fiom) e Marco Pignatelli (iscritto Fiom) aveva fatto ricorso l’organizzazione sindacale della Cgil per comportamento antisindacale. Secondo l’azienda, durante lo sciopero del 6 luglio scorso, i tre avevano bloccato alcuni carrelli che trasportavano componenti provocando, cosi’, il fermo della catena di montaggio. Per confutare le accuse dell’azienda la Fiom ha citato nel ricorso oltre 40 testimoni, presenti in fabbrica, di cui cinque sono stati sentiti dal giudice che oggi ha depositato il decreto con il quale dichiara l’antisindacalita’ del provvedimento disciplinare e ordina all’azienda l’immediato reintegro dei lavoratori nel posto di lavoro.

FIAT: LAVORATORI ENTRANO MA SONO BLOCCATI DOPO I TORNELLI

( 23 agosto 201

(AGI) Melfi (Potenza), 23 ago. – I tesserini magnetici di Giovani Barozzino, Marco Pignatelli ed Antonio Lamorte sono stati riattivati. Alle 13,30 i tre lavoratori licenziati e poi riassunti dal giudice hanno potuto varcare i tornelli della Fiat Sata di Melfi, fra gli applausi dei colleghi, ma sono stati bloccati dalla vigilanza interna che li ha invitati a seguirli nel loro gabbiotto. Al momento gli operai sono ancora dentro il locale accompagnati dal legale e dall’ufficiale giudiziario che deve notificare il provvedimento di reintegro del giudice del lavoro di Melfi.

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Spagna: toro contro folla, 30 feriti. Durante una corrida a Tafalla, l’animale è riuscito a saltare dall’arena alle gradinate seminando il terrore

Ansa.it – 19 agosto, 18:05

MADRID  – Una trentina di persone che assistevano a una corrida sono rimaste ferite ieri a Tafalla, nel nord della Spagna, quando un toro è riuscito a saltare dall’arena alle gradinate seminando il terrore tra la folla di appassionati. Come si vede anche dalle immagini mostrate dalla Tv spagnola, l’animale è riuscito a superare il cosiddetto ‘callejon’, il corridoio di sicurezza delimitato da una staccionata e situato tra l’arena e l’area riservata al pubblico. Secondo il sito specializzato Mondotoro non è raro che un toro riesca a saltare il ‘callejon’. E’ invece abbastanza inconsueto che riesca a raggiungere le gradinate. Non è stata ancora trovata una spiegazione logica per il comportamento dell’animale. Secondo Mondotoro gli organizzatori dell’evento stavano per farlo portare fuori dall’arena perché fino a quel momento aveva dato ben poca soddisfazione al pubblico. Poi, invece, si è letteralmente scatenato. Quella tenuta ieri pomeriggio a Tafalla non era una corrida classica ma a una sorta di gara di abilità in cui il torero si avvicina il più possibile all’animale e poi fugge per evitare di essere colpito. Numerose ambulanze sono giunte alla Plaza de toros della cittadina della Navarra per trasportare i feriti in ospedale. In massima parte hanno riportato solo qualche escoriazione fatta eccezione per un uomo e un banbino di 10 anni che sono in condizioni gravi ma non in peridolo di vita. Il toro è stato abbattuto sul posto.  (Ansa.it del 19 agosto 2010)

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AFGHANISTAN: ASIANEWS, MEDICI UCCISI NON AVEVANO BIBBIE DA DISTRIBUIRE

(ASCA) – Roma, 9 ago – ”Dove sono le bibbie in lingua dari che i talebani hanno indicato quale prova che i medici di International Assistance Mission (Iam) facevano proselitismo? Nessuno le ha trovate, nessuno le ha mostrate”. A sollevare dubbi sulle accuse di proselitismo contro gli 8 medici e infermieri stranieri della ong cristiana Iam, uccisi dai talebani insieme ai due traduttori afghani, sono fonti afghane citate dall’agenzia cattolica AsiaNews.
Subito dopo l’attentato Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani, ha rivendicato gli omicidi affermando che i medici erano in possesso di bibbie tradotte in Dari, la lingua locale, e che volevano convertire gli islamici. Li ha anche accusati di volere raccogliere informazioni sugli insediamenti dei guerriglieri fondamentalisti. Ma per AsiaNews, agenzia del Pontificio Istituto Missioni Esteri, queste ragioni appaiono pretestuose. ”Dirk Frans, direttore di Iam, ha confermato che la ong, seppure cristiana, non ha mai fatto proselitismo. Ha ricordato che il gruppo era guidato dal dott. Tom Little, che viveva in Afghanistan dalla fine degli anni Settanta e parlava correttamente la lingua dari, non nascondeva la propria fede, ma non cercava di convertire gli afghani”.
”Fonti locali” citate dall’agenzia confermerebbero poi ”che tra le cose personali dei medici non c’erano queste bibbie” e aggiungono che ”nessuno, nemmeno i talebani, dice che queste bibbie erano state distribuite, o che i medici avevano cercato di convertire qualcuno. Nessuno le ha mostrate, ne’ i talebani hanno mostrato scritti o documenti di informazioni segrete. Tutti sanno che la Iam ha matrice cristiana, ma sono presenti nel Paese dal 1966 e nessuno li ha mai accusati di fare proselitismo, o di essere spie”’. La stessa fonte osserva anche che ”i talebani avrebbero potuto mostrare le loro prove e ottenere grande pubblicita”’.
La Iam e’ attiva nel Paese dal 1966, ha operato sotto il re, durante il regime filosovietico, nel periodo del governo talebano. Ora c’e’ sgomento e il sito web della ong parla solo della speranza ”che questo non fermera’ la nostra attivita’ che aiuta oltre 250mila afghani ogni anno”.
asp/sam/bra