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Leymah. Ellen. Tawakkol.
Nobel per la Pace assegnato a due donne liberiane e a una yemenita. Premiate le liberiane Sirleaf e Gbowee e la yemenita Karman
Ansa.it 8 ottobre 2011
OSLO – Il premio Nobel 2011 e’ stato assegnato, ha detto il portavoce da Oslo, alla presidente liberiana Ellen Johnson Sirleaf, alla sua compatriota Leymah Gbowee e alla yemenita attivista per i diritti civili Tawakkul Karman.
Il premio rappresenta, secondo le intenzioni del comitato per il Nobel, un riconoscimento del rafforzamento del ruolo delle donne, in particolare nei paesi in via di sviluppo. La Sirleaf e’ la prima presidente donna di uno stato africano, la Gbowee e’ un’attivista pacifista, la Karman si occupa di diritti delle donne e democrazia nello Yemen, paese negli ultimi mesi in preda a gravi conflitti sociali e politici.
Il premio assegnato “per la loro lotta non violenta in favore della sicurezza delle donne e del loro diritto a partecipare al processo di pace”. Lo ha dichiarato il presidente del Comitato Nobel, Thorbjoern Jagland.
LE DONNE PREMIATE – Le premiate oggi a Oslo con il Nobel per la pace 2011, le liberiane Sirleaf e Gbowee e la yemenita Karman, sono l’ultimo gruppo di un drappello di 15 donne cui è andato il prestigioso riconoscimento. La Karman è inoltre la prima donna araba ad essere premiata. Eccone l’elenco: 2011: Ellen Johnson Sirleaf et Leymah Gbowee (Liberia), e Tawakkol Karman (Yemen) 2004: Wangari Maathaï (Kenya) 2003: Shirin Ebadi (Iran) 1997: Jody Williams (Usa) 1992: Rigoberta Menchu Tum (Guatemala) 1991: Aung San Suu Kyi (Birmania) 1982: Alva Myrdal (Svezia) 1979: Madre Teresa (Indoa) 1976: Mairead Corrigan et Betty Williams (Gran Bretagna) 1946: Emily Greene Balch (Usa) 1931: Jane Addams (Usa) 1905: Bertha von Suttner (Austria) – Ansa.it 8 ottobre 2011
The Tree Lady
Luna Libica (Libya Moon)
Tripoli, si combatte ancora – Cnt: “Taglia sul raìs vivo o morto”
I ribelli assaltano e conquistano il compound di Bab al-Aziziya, ma il colonnello non c’è. Il presidente del Consiglio di transizione offre 1,6 milioni di dollari per chi catturi o uccida il raìs, oltre all’amnistia. In poche ore Gheddafi lancia due messaggi audio: “Solo una ritirata tattica”, dice sostenendo di aver fatto un giro in incognito per Tripoli e di non aver visto una “città in pericolo”. Secondo il Cnt nei tre giorni di battaglia nella capitale ci sarebbero stati 400 morti ed oltre 2.000 feriti. Cnn: “Sul campo forze speciali Francia, Gb, Qatar e Giordania”. (Repubblica.it del 24 agosto 2011)
PUK-corridoi
PIN-091. Baciabomba
PIN-090. Pulizie di primavera
E’ del tutto evidente che c’è massacro e massacro. (PIN)
SIRIA: AMNESTY, ALMENO 393 MORTI DALL’INIZIO DELLE PROTESTE
Sono almeno 393 i morti in Siria dall’inizio delle manifestazioni contro il regime del presidente, Bashar Assad. Lo ha denunciato Amnesty International,” sottolineando che la brutale reazione del governo siriano ha raggiunto un nuovo vergognoso picco coi bombardamenti dell’esercito contro gli edifici civili di Deraa, nel sud del Paese”. “Utilizzando l’artiglieria contro la sua gente, il governo di Damasco ha mostrato l’intenzione di stroncare le proteste praticamente a ogni costo, qualunque sia il prezzo in termini di vite umane”, ha dichiarato Malcolm Smart, direttore di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord. Assad “deve fermare tutto questo, ritirare il suo esercito da Deraa, assicurare la ripresa delle forniture di acqua ed elettricita’ e consentire l’arrivo dei soccorsi alle vittime di quest’ultimo, totalmente inaccettabile, massacro.” (Repubblica.it del 26 aprile)
PIN-088. Le rotte di Mounir
PIN-081. Passaggio del testimone
PIN-072. Diritti alla meta
PIN-070
PIN-057
In memoria di Mohamed Bouazizi, il giovane disoccupato tunisino deceduto il 5 gennaio 2011 dopo che, per protesta, si era dato fuoco il 17 dicembre scorso, e il cui atto aveva dato origine ad una serie di violente manifestazioni in tutto il paese. Il ragazzo, unico sostegno della sua famiglia, aveva tentato il suicidio dopo che le autorità gli avevano sequestrato merce venduta abusivamente come ambulante. I video della protesta sono stati caricati su Facebook e Youtube, in evidente opposizione ai media tradizionali e alle tv locali che hanno ignorato completamente la notizia. (PIN)
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“L’accesso all’acqua è una necessità fondamentale e un diritto dell’uomo. E’ vitale per la dignità e per la salute di tutti i popoli” AMREF (African Medical and Research Foudation).
Purtroppo la dichiarazione finale alla conclusione del Forum mondiale sull’acqua tenutosi a Istambul nel marzo 2009 è che l’accesso all’acqua potabile e alla bonifica è una “necessità umana fondamentale” , ma non un “diritto”.
Link AMREF: African Medical and Research Foundation