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Memorie confuse di Storia Patria.

Sulla targa in memoria ai sei caduti fascisti fucilati il 13 maggio 1945 da un plotone di esecuzione partigiano e collocata lungo le mura del Castello di Voghera, in piazza della Liberazione.

Comunicato del Comitato Unitario “Per dignità non per odio” contro la targa installata a ridosso delle mura del Castello di Voghera in memoria dei repubblichini fucilati nel 1945. (da Circolo Pasolini)

Nel nome della Legalità

In memoria di Angelo Vassallo.

Al piombo avrebbero provveduto le cosche. Alla solitudine qualcun’altro. (PIN)

CHI ERA ANGELO VASSALLO
10:17 06 SET 2010
(AGI) – Napoli, 6 set. – Angelo Vassallo, sindaco di Pollica-Acciaroli, nel Cilento, ucciso in agguato mentre era nella sua auto e ritornava a casa, sposato e con due figli, era stato rieletto primo cittadino del comune salernitano diviso in due frazioni nel marzo di questo anno. Candidatosi con una lista civica di orientamento di centro sinistra “Insieme per Pollica” (et non “Cilento pulito” come erroneamente rifertito in precedenza), Vassallo, che gia’ per Dl era stato consigliere nella Provincia di Salerno, governava Pollica-Acciaroli dal 2005. Era detto il ‘sindaco pescatore’, dato la sua attivita’ imprenditoriale nel settore ittico gestita insieme al fratello, e le sue battaglie per la legalita’ e il rispetto dell’ambiente, su cui aveva investito come amministratore pubblico, avevano fruttato alla localita’ costiera cilentana riconoscimenti quali le ‘bandiere blu’ e un rilancio turistico. Moglie e figli di Vassallo gestiscono attivita’ di ristorazione. Il pm Angelo Greco di Vallo della Lucania, che gestisce le indagini sull’omicidio, ai microfoni del Tg1 ha ricordato come fosse “un simbolo di legalita’. Era un uomo che si batteva contro l’illegalita’ ed era sempre in prima linea”.

150 inni

di claudiosala

Va’ pensiero invece dell’Inno di Mameli, bufera su Zaia
La Russa: presenterò ddl per disciplinarne l’uso

MILANO – “Presenterò un disegno di legge per disciplinare l’uso obbligatorio in determinate circostanze dell’Inno nazionale”. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a proposito delle polemiche scaturite in seguito alla scelta di far suonare il Và Pensiero all’inaugurazione di una scuola in Veneto alla quale era presente anche il presidente Luca Zaia. “Così – ha aggiunto la Russa – avremo un riferimento normativo come esiste per l’esposizione della bandiera. In questo modo elimineremo un’altra occasione di discussione”. Il ministro della Difesa ha quindi precisato: “sono stato accomunato a quelli che ci hanno creduto ma io sono l’unico che ha dubitato che Zaia avesse effettivamente deciso di non far suonare l’Inno. Ho fatto bene perché ho scoperto che invece è stato suonato. Credo però che una sottovalutazione di questo che è un momento centrale delle cerimonie pubbliche ci sia stato anche in quell’occasione”. La Russa a proposito del Và Pensiero che è di fatto diventato l’Inno della Lega, ha quindi commentato: “é perfino più patriottico dell’Inno di Mameli e mi fa piacere che la Lega lo abbia scelto”. Quindi ha polemizzato con la sinistra: “mi fa piacere che a scandalizzarsi sia la sinistra, la stessa che quando io ero un po’ più giovane quando cantavano l’Inno nazionale ci gridava dietro che eravamo fascisti. Ci hanno messo trent’anni a riconoscere l’importanza dell’Inno, speriamo non ce ne mettano altri trenta per imparare le parole”.
(da Ansa.it, 15 giugno 2010)