Dedico questo disegno al celebre vignettista siriano Ali Ferzat. Avranno pure spezzato le sue mani, ma non la sua Satira. (PIN)
Archivio mensile:agosto 2011
Luna Libica (Libya Moon)
Tripoli, si combatte ancora – Cnt: “Taglia sul raìs vivo o morto”
I ribelli assaltano e conquistano il compound di Bab al-Aziziya, ma il colonnello non c’è. Il presidente del Consiglio di transizione offre 1,6 milioni di dollari per chi catturi o uccida il raìs, oltre all’amnistia. In poche ore Gheddafi lancia due messaggi audio: “Solo una ritirata tattica”, dice sostenendo di aver fatto un giro in incognito per Tripoli e di non aver visto una “città in pericolo”. Secondo il Cnt nei tre giorni di battaglia nella capitale ci sarebbero stati 400 morti ed oltre 2.000 feriti. Cnn: “Sul campo forze speciali Francia, Gb, Qatar e Giordania”. (Repubblica.it del 24 agosto 2011)
Pavia Bubbles Festival
Il Festival dei Saperi a Pavia resta senza sponsor e rischia di saltare. (di Stefano Romano, La Provincia Pavese)
Profeti, caveau e festival… (di Giorgio Boatti)
Ai Weiwei’s Stars
Dalla parte di Liu Xiaobo e di Ai Weiwei.
Cina: Ai Weiwei su twitter contro governo Artista denuncia torture su suo collaboratore
I miei precedenti disegni sulle violazioni dei diritti umani in Cina.
PUK-tappeti
L’arte concettuale di Felice Taglio
I massacri di Hama
Massacro a Hama, citta’ simbolo rivolta
Trent’anni fa regime soffoco’ dissenso con decine migliaia morti
ANSA.it – 31 luglio 2011
ROMA – Con l’attacco dei carri armati oggi all’alba, alla vigilia del Ramadan, il regime di Damasco è tornato a colpire la città di Hama già doloroso simbolo della rivolta e della repressione nel Paese.
IL MASSACRO DELL’82 – Il presidente Hafez al-Assad, padre di Bashar, inviò le truppe nella città 200 chilometri a nord di Damasco, per soffocare il dissenso allora guidato dalla formazione sunnita dei Fratelli musulmani, la cui roccaforte era diventata appunto Hama, che avevano anche organizzato un attentato, fallito, contro di lui. La città vecchia fu rasa al suolo e il bilancio dell’intervento dell’esercito fu di decine di migliaia di morti: 20mila è la cifra rimasta alla storia, ma secondo alcune fonti furono molti di più, fino a 30mila su una popolazione di 350mila.
LE PROTESTE DEL 2011 – Con una popolazione attuale di 800mila abitanti, Hama non si é rivelata da subito uno degli epicentri della protesta senza precedenti che da oltre quattro mesi ormai percorre la Siria. Ma con il passare delle settimane, di venerdì in venerdì, le manifestazioni in città si sono fatte sempre più massicce e partecipate attirando l’attenzione delle forze di sicurezza intervenute a più riprese, fino allo scorso giugno quando, secondo attivisti dell’opposizione, le forze del regime hanno ucciso almeno 60 dimostranti. – Il 2 luglio scorso il presidente Bashar al Assad, nel tentativo di riportare la situazione sotto controllo, ha sollevato dall’incarico il governatore della provincia di Hama. Il gesto non ha placato la protesta che, al contrario, è scesa in piazza ancor più vigorosa il giorno seguente, così come hanno fatto a decine di migliaia contemporaneamente praticamente in tutto il Paese. – Con una simbolica presa di posizione solidale con la protesta, la prima del genere dall’inizio delle manifestazioni nel marzo scorso, l’ambasciatore Usa a Damasco e quello francese si sono recati l’8 luglio scorso ad Hama nel tentativo di fare pressione su Assad affinché limitasse l’uso della forza. Il governo siriano ha risposto però convocando i diplomatici due giorni dopo e ammonendo la loro condotta. Il giorno seguente sostenitori di Assad hanno preso d’assalto le ambasciate Di Usa e Francia a Damasco. (ANSA.it del 31 luglio 2011)
Disegni e immagini sulle sanguinose repressioni perpetrate dal regime di Assad in Siria.
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Tav: corteo in silenzio davanti cantiere e fiori su cancello nell’area archeologica, teatro dei disordini dei giorni scorsi
(ANSA) – GIaglione (Torino), 30 Luglio 2011- Fiori, in segno di pace, sui cancelli dell’area archeologica di Chiomonte (Torino), teatro dei disordini dei giorni scorsi con le forze dell’ordine, e silenzio davanti alle reti del cantiere della Tav: ci sono anche momenti simbolici nel corteo dei No Tav che contestano la ferrovia ad alta velocita’ Torino-Lione.
I manifestanti hanno finora accolto l’invito dei leader No Tav a non toccare le reti e a non inveire, neanche a parole, contro le forze dell’ordine che sono in tenuta antisommossa ma non indossano i caschi. (ANSA)