
AFGHANISTAN: ASIANEWS, MEDICI UCCISI NON AVEVANO BIBBIE DA DISTRIBUIRE
(ASCA) – Roma, 9 ago – ”Dove sono le bibbie in lingua dari che i talebani hanno indicato quale prova che i medici di International Assistance Mission (Iam) facevano proselitismo? Nessuno le ha trovate, nessuno le ha mostrate”. A sollevare dubbi sulle accuse di proselitismo contro gli 8 medici e infermieri stranieri della ong cristiana Iam, uccisi dai talebani insieme ai due traduttori afghani, sono fonti afghane citate dall’agenzia cattolica AsiaNews.
Subito dopo l’attentato Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani, ha rivendicato gli omicidi affermando che i medici erano in possesso di bibbie tradotte in Dari, la lingua locale, e che volevano convertire gli islamici. Li ha anche accusati di volere raccogliere informazioni sugli insediamenti dei guerriglieri fondamentalisti. Ma per AsiaNews, agenzia del Pontificio Istituto Missioni Esteri, queste ragioni appaiono pretestuose. ”Dirk Frans, direttore di Iam, ha confermato che la ong, seppure cristiana, non ha mai fatto proselitismo. Ha ricordato che il gruppo era guidato dal dott. Tom Little, che viveva in Afghanistan dalla fine degli anni Settanta e parlava correttamente la lingua dari, non nascondeva la propria fede, ma non cercava di convertire gli afghani”.
”Fonti locali” citate dall’agenzia confermerebbero poi ”che tra le cose personali dei medici non c’erano queste bibbie” e aggiungono che ”nessuno, nemmeno i talebani, dice che queste bibbie erano state distribuite, o che i medici avevano cercato di convertire qualcuno. Nessuno le ha mostrate, ne’ i talebani hanno mostrato scritti o documenti di informazioni segrete. Tutti sanno che la Iam ha matrice cristiana, ma sono presenti nel Paese dal 1966 e nessuno li ha mai accusati di fare proselitismo, o di essere spie”’. La stessa fonte osserva anche che ”i talebani avrebbero potuto mostrare le loro prove e ottenere grande pubblicita”’.
La Iam e’ attiva nel Paese dal 1966, ha operato sotto il re, durante il regime filosovietico, nel periodo del governo talebano. Ora c’e’ sgomento e il sito web della ong parla solo della speranza ”che questo non fermera’ la nostra attivita’ che aiuta oltre 250mila afghani ogni anno”.
asp/sam/bra
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